Un ricordo di Nedo Fiano

Ho appreso dal tg di sabato sera che è morto Nedo Fiano, uno dei testimoni dell’olocausto, era sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz.


Scriviamo questo pezzo perché uno di noi ha conosciuto questa persona nell’ottobre del 2008 durante un progetto sulla diversità voluto e realizzato da una professoressa di una scuola di Chiavenna.

( vedi anche articolo, con breve filmato)

È morto a 95 anni Nedo Fiano, sopravvissuto ad Auschwitz – Il Post

Crediamo che questa pandemia ci debba far riflettere e pensare.

Qui sotto  la lettera che Stefano ha scritto al dott. Fiano con relativa risposta:

30.10.2008

Gentile Dottor Fiano

sono Stefano, si ricorda di me? Sono il ragazzo (mi definisco ancora tale, anche se ormai ho 33 anni compiuti) che ha conosciuto alla scuola Bertacchi di Chiavenna mercoledì 29 ottobre.

L’incontro che abbiamo avuto, e che purtroppo, credo troppe poche persone abbiano occasione di fare, è stato per me molto intenso.

Dopo averla conosciuta, ascoltata e salutata, ho percorso un breve tragitto in auto per tornare a casa e non so come ho fatto a trattenere le lacrime durante il viaggio. Finalmente a tavola! La poca fame che ho di solito (non sono un gran mangione) se ne va appena comincio a raccontare alla mia famiglia (e intanto a piangere) quello che lei ci ha detto sulla sua esperienza; assieme al mio racconto ho però inserito anche pensieri miei, che, se non le dispiace, vorrei provare a scrivere anche qui, in questa lettera. Pensando a quello che ha detto lei, ho anche riflettuto sul fatto che lei ed io pur vivendo vite ed esperienze diverse, un pochino ci assomigliamo caratterialmente, per quel “coraggio di vivere”, quella voglia di non arrendersi mai anche se la vita non sorride. Certo, la sua esperienza non è nemmeno da paragonare alla mia, io di fronte a lei mi sento una formichina e se già mi ritenevo fortunato, dopo averla ascoltata mi ritengo un re. Infine, questa mattina mentre mi vestivo, e sa, con le mie difficoltà impiego una buona mezz’ora per vestirmi, ho ripensato ad una risposta che ha dato a un ragazzino: “nel campo se dopo cinque minuti dalla sveglia non eri in fila sull’attenti ti bastonavano”, e mi sono ritrovato con le lacrime agli occhi.

Vorrei darle il nome del mio sito http://www.ste75b.com; la parte più interessante, secondo me, è “La mia vita” e “Fatti di vita”, ma forse è meglio guardarlo tutto.

Vorrei chiederle anche se mi consente di pubblicare questa E-mail, corredata da una breve introduzione e completata da una fotografia. La inserirei alla voce “Fatti di vita” sul mio sito.

Concludo ringraziandola per aver dato l’opportunità a tutti noi di ascoltare la sua testimonianza; forse in qualcuno ha lasciato poco, ma in tanti altri ha lasciato un segno indelebile, ne sono sicuro.

Le invio il mio migliore saluto e confido in una sua risposta.

Stefano Bini

Pubblico di seguito la risposta del Dottor Fiano

Caro Stefano,

mi dispiace di averti fatto aspettare prima di rispondere alla tua mail del 7 cte, alla lettera del 20 cte con le fotografie che mi hanno aiutato ad inquadrarti nel mio ricordo.

Ho visto molto da vicino la tua commozione durante la mia conferenza ed avrei voluto rispondere venendo a parlare personalmente a te.

Ma come si può interrompere una conferenza, senza produrre un generale scompiglio fra i presenti? Questo va evitato, come ho fatto.

Il coraggio che hai tuttora, malgrado i guai della vita, è veramente ammirevole e assai superiore alla mia esperienza ad Auschwitz-Birkenau. Infatti la mia sventurà durò 18 mesi, la tua sofferenza dura da 396 mesi ed è, quindi, 36 volte più lunga della mia!

Per quanto riguarda la pubblicazione della tua lettera su “Fatti di vita”, non ci sono problemi da parte mia. Anzi sarà bene che i ragazzi della tua scuola vicino.

Per parte mia, appena avrò un ritaglio di tempo, entrerò nel tuo sito www.ste75b.com.

Tu non sei affatto una formichina rispetto a me: anzi sei un uomo che pensa e vive in profondità. Bravo.

Pertanto, credimi.

Tieni duro, sii saldo.

La speranza non è cieco ottimismo, ma coraggio di combattere.

Ti abbraccio con affetto.

Ciao!

Dt. Nedo Fiano

Una opinione su "Un ricordo di Nedo Fiano"

  1. Carissimo Stefano,
    non ti fermi mai nemmeno durante le feste Natalizie e come sempre stimoli riflessioni importanti come in questo tuo ricordo di Nedo Fiano oltretutto in un momento storico particolare nel quale persone come Nedo portando la loro esperienza e proponendo libertà e democrazia ,vengono spesso giudicate insultate, minacciate, vedi la vicenda di Liliana Segre un’altra deportata come Nedo che ha passato un annetto fa momenti non piacevoli ricevendo minacce tali da arrivare alla protezione personale con una scorta per tutelarne l’incolumità
    Speriamo che queste riflessioni che tu poni riescano a farci pensare in modo meno superficiale .

    Comunque Nedo ti ha capito subito e la sua risposta lo testimonia mi sono piaciuti alcuni passaggi della sua lettera e soprattutto questo
    ( coraggio che hai tuttora, malgrado i guai della vita, è veramente ammirevole e assai superiore alla mia esperienza ad Auschwitz-Birkenau. Infatti la mia sventurà durò 18 mesi, la tua sofferenza dura da 396 mesi ed è, quindi, 36 volte più lunga della mia)

    Poi il saluto comprende un delle tre virtù teologali …

    ( Tieni duro, sii saldo.

    La speranza non è cieco ottimismo, ma coraggio di combattere.)

    Grazie Stefano

    Piace a 1 persona

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