Gli Ausili ai “Prati”

“Un ausilio che utilizziamo è quello della pazienza nei confronti di una società che impiega tanto tempo per capire cosa vuol dire una barriera architettonica e soprattutto una barriera culturale, comportamentale, emotiva e psicologica.”


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Ecco un’altra risposta alla nostra richiesta di parlare e raccontare di ausili. Ci ha risposto Emilio da “I Prati” che sono una struttura di proprietà della Fondazione Sansi Martino Onlus messa a disposizione alla Cooperativa Grandangolo per realizzare i servizi CDD e SFA dedicati a persone con disabilità.

“Fin dalla progettazione è stato considerato il tema delle barriere architettoniche; trattandosi di una struttura che si sviluppa tutto al pian terreno ne abbiamo quindi poche: nessun gradino, grandi aperture, porte rototraslanti (cioè che si aprono sia da una parte che dall’altra) e spazi abbastanza grandi.

Gli ausili che usiamo pertanto non sono molti; oltre alla classica carrozzina manuale ecco i principali ausili di cui disponiamo:

– deambulatore:

– scooter elettrico a quattro ruote:

utile anche per …raccogliere mirtilli !!!

E anche per fare dei giretti di alcuni chilometri.

Abbiamo poi tre furgoni di cui uno con l’elevatore per le carrozzine

– una persona viene poi con la sua carrozzina comandata attraverso i sensori.

Abbiamo poi degli ausili per meglio utilizzare i computer: schermo tattile, tastiera con tasti giganti, trackball (una specie di mouse all’incontrario), per una persona utilizziamo il lettore dello schermo (legge tutto quanto c’è nello schermo del computer), per un’altra un programma che scansiona lettere e parole per poter utilizzare il computer premendo un solo tasto. Usiamo poi l’ “ausilio” della biblioteca riuscendo ad accedere anche dai Prati e da casa alla libreria digitale.

Dobbiamo dire che qualche ausilio lo abbiamo costruito anche noi: le carte da gioco, il domino, il memory tutti tattili mentre altri giochi tattili li abbiamo acquistati: la dama e gli scacchi, il tris.

Abbiamo poi imparato a costruire uno degli ausili più antichi e connessi alla nostra tradizione ovvero la “giàneta”:

Grazie alla collaborazione con una ditta di Morbegno abbiamo poi adattato dei sensori ad una carrozzina affinché persone ipovedenti o non vedenti si possano orientare più facilmente nello spazio.

Qui trovate il video dimostrativo: https://vimeo.com/user81948810

Siamo convinti che se si capisse veramente quanti disagi possono causare, tante barriere potrebbero sparire velocemente”.

Intervista a Kino (Luca Maraffio)

Visto il periodo (questo covid non da tregua e non ci fa uscire di casa) e i nostri progetti sono temporaneamente sospesi abbiamo pensato di aggiungere al nostro blog una nuova categoria di interviste  sul tema disabilità e ausili.

Ci è venuto in mente di chiedere ad alcune persone che conosciamo, attraverso E-mail se hanno voglia di parlarci degli ausili che usano e delle barriere architettoniche che incontrano nel quotidiano.

Il primo ad averci risposto è stato Luca Maraffio,  per tutti Kino, atleta paraolimpico nonché musicista (ha fatto 2 cd dal  titolo “Artista di croto” e “…Evolutioni” per chi fosse interessato può trovarli alla sede del Quadrifoglio in quel di Mese).

Di seguito pubblichiamo la sua risposta che ci ha inviato.

” Ciao ragazzi gli ausili che uso… in 27 Anni da paraplegico ho utilizzato 5 carrozzine manuali. In realtà 4 le uso ancora, una è andata distrutta in un incidente col quad (moto a 4 ruote) le altre resistono ancora. Poi ci sono stati più o meno una decina di monosci di cui 9 distrutti nei vari voli che ho fatto nelle competizioni e allenamenti e quant’altro. Ho avuto in dotazione una genny che ho utilizzato per circa 2 anni ( abbastanza funzionale ma molto ingombrante e difficile da trasportare ) tra l’altro L’I.N.A.I.L. mi ha proibito di utilizzarla perché reputata pericolosa.           

esempio di modello genny

                                                                                                                                                     

Da due anni e mezzo  sto utilizzando un Triride che trovo sia molto utile e molto facile da trasportare di fatto per un paraplegico è come avere un motorino che riesce a portarti un po’ ovunque, ho provato anche altri modelli ma nessuno ti da l’affidabilità e le prestazioni che ha il triride e comunque chi lo ha costruito, essendo anche lui in carrozzina e avendo la ditta in Italia può dare assistenza più facilmente  e continua ad innovarlo, apportando  modifiche per renderlo ancora più performante.    

Esempio di Triride

Un altro ausilio che utilizzo quasi quotidianamente e maddiline cycle handbike costruita da una piccola ditta nei dintorni di Verona  nello specifico quella che utilizzo io ha un impostazione tipo handbike  quindi adatta ai nostri percorsi di montagna. Ovviamente nei periodi invernali non la utilizzo ma mi ha dato la continuita’ di movimento di cui avevo bisogno. Da quando la uso sono riuscito a perdere piu di 20 kg, ammetto che questo è perché mi ci sono applicato mantenendo una continuità E  percorrendo all’incirca 2300 km in una stagione. 

Maddiline handbike

  Altri ausili li uso in casa: un ascensore per raggiungere il mio piano di residenza e in cucina ho due comodissimi armadi saliscendi.
Barriere architettoniche per un paraplegico, a parte qualche locale pubblico non proprio adeguato e un paio di punti sulla ciclabile altro non saprei dirvi.

Vi ringrazio per avermi dato modo di parlare di questi argomenti spero di essere stato abbastanza chiaro in quello che ho scritto , un abbraccio Kino.  “

Qui un video che trovate su youtube di qualche anno fa di Kino:

Ciao a tutti alla prossima intervista.

Andiamo in bicicletta

In queste ultime settimane vi abbiamo scritto su facebook di due nuovi progetti, adesso vorremmo approfondirli in questo articolo.

Il primo è legato all’associazione “IL MONDO CHE VORREI” di cui fa parte la nostra amica Pamela. Con lei abbiamo spesso condiviso l’idea di avere sul nostro territorio di Chiavenna una joelette.

In particolare hanno pensato di acquistarne una anche per bambini/ ragazzi visto che quelle per adulti sono disponibili su richiesta all’associazione Dappertutto in Valtellina. Oltre ai fondi che saranno disponibili dall’iniziativa con Iperal, si potranno fare donazioni direttamente all’associazione.

ecco le informazioni necessarie:

progetto di acquisto di JOELETTE per rendere accessibile la montagna anche a bambini e ragazzi che non deambulano tramite l’iniziativa di IPERAL: LA SPESA CHE FA BENE ❤ (valida fino al 17 NOVEMBRE in TUTTI i punti iperal anche fuori territorio).

donazione all’associazione IL MONDO CHE VORREI con causale “JOELETTE” banca Popolare di Sondrio IBAN IT73 J056 9652 3690 0003 0260X28

Il secondo progetto che vogliamo segnalarvi è realizzato dalla Coop. San Michele di Tirano.
Loro invece hanno brevettato un vero e proprio prototipo di bicicletta elettrica con un sedile incorporato.
Questo progetto è stato ideato da un gruppo composto da educatori, fisioterapisti e artigiani telaisti.

Il progetto é stato finanziato in parte da ProValtellina ma per sostenere il percorso hanno anche bisogno di donazioni.

bonifico bancario a Banca Popolare di Sondrio IBAN: IT36 P056 9652 2900 0003 2794 X77 Causale: Progetto anDIAMO, una bicicletta speciale Intestatario:San Michele Società cooperativa sociale.

La casa del Quadrifoglio

Siamo stati a vedere la casa del quadrifoglio. La prima impressione visitandola è stata di luminosità, posta in un luogo tranquillo, fuori dal caos ma con due passi o due giri di ruote 🙂 si è in centro Chiavenna.

La struttura è su tre piani: il piano terra adibito a garage, zona caldaia e magazzino, mentre il primo e il secondo piano raggiungibili anche con l’ascensore sono abitabili.

Al primo piano c’è un ampio salone con un’altrettanto ampia cucina domotica che è stata commissionata e fatta dalla scuola di ebanisti di Chiavenna, i bagni e le camere su questo piano sono ancora da arredare (proprio in questi giorni stanno cercando di definire i costi e dove trovare il finanziamento per acquistare gli arredi necessari).

Il secondo piano invece è arredato ed è già stato utilizzato per il progetto “Dopo di Noi”. Dallo scorso anno infatti un gruppo di 4 persone con degli educatori ha sperimentato il vivere comunitario per diversi fine settimana (nel progetto pilota della Coop nisida con l’ufficio di piano della Comunità Montana).

Sergio Petruzio e Giuseppe Dell’Ava ci hanno accompagnato nella visita e ci hanno poi aggiornato sui prossimi passi che farà l’associazione per ultimare il lavori con la speranza di presto rendere tutta la casa accessibile e pronta per essere abitata in maniera regolare.

Ma di tutte queste cose che vi abbiamo accennato, ve ne parliamo nel prossimo articolo/intervista in cui approfondiremo molti aspetti interessanti.

Il museo del tesoro al tempo del COVID-19

Siamo stati a visitare il museo del tesoro a Chiavenna e dobbiamo dire che oltre alle cose molto belle anche le barriere sono inesistenti.

Per entrare c’è la pedana per carrozzine e anche all’interno ci si può muovere senza avere paura di fare cadere, o rompere qualcosa.

A me sarebbe piaciuto soffermarmi di più sulla “Pace”  e vederla con la lente d’ingrandimento per poter ammirare i piccoli e bellissimi dettagli che a occhio nudo non si vedono, ma purtroppo per le norme contro il COVID-19 non è stato possibile, noi speriamo che questa pandemia passi presto, anche, per poter tornare e vedere il tutto con calma.

Secondo noi varrebbe la pena visitare il museo solo per vedere La “Pace”, un’opera unica  nel suo genere.

Non vi diciamo di più per non rovinarvi la sorpresa.

Nb. Per le norme anti COVID-19 l’accesso al museo deve essere prenotato ed è limitata a sole cinque persone per volta, il giro può durare al massimo mezz’ora e bisogna essere muniti di mascherina.

Alle cascate!

Come promesso siamo stati a testare la pavimentazione delle famose cascate dell’acqua Fraggia.

Il manto stradale è ampio e comodo da percorrere anche con una carrozzina o un passeggino e si arriva quasi ai piedi delle cascate.

L’accesso di destra che era un sentiero stretto e quasi inaccessibile è stato allargato e pavimentato.

Queste opere appena realizzate fanno parte di un progetto più ampio di Accessibilità, prossimamente infatti saranno realizzati anche i servizi igienici all’interno del parco sempre accessbili a tutti. Garantiamo che andremo a testare anche questi ultimi.

qui sotto trovate il link al nostro articolo pubblicato lo scorso anno in cui veniva presentato il progetto.

https://senzabarrierevalchiavenna.wordpress.com/2019/05/03/buone-nuove-dalle-cascate/

Famiglie sole, aprite i centri per disabili

Ciao a tutti, abbiamo letto questo articolo che ci ha colpito. Nel nostro blog parliamo di disabilità e non potevamo non condividere con voi questo scritto. Leggetelo. E’ uno spunto di riflessione importante in questo periodo. Non c’è una classifica dei diritti. Il diritto e tutela della salute è importante tanto quanto il diritto di assistenza o comunque poter fare o usufruire di attività o servizi di qualunque tipo con la giusta assistenza.

 

Con i se, i ma e con i forse…

E’ da  molto tempo che voglio scrivere questo pezzo, solo che poi una scusa tira l’altra non ho mai trovato il tempo o per dirla chiara la voglia.

Mi sono chiesto parecchie volte e continuo a chiedermelo nonostante tutto: come sarei stato  se fossi stato normale (che poi dipende da come la si interpreta la parola normale), cioè se avessi avuto l’uso delle gambe, se le mie mani non fossero “anarchiche” e se avessi avuto l’uso della parola chiaro?  Una risposta non l’ho ancora trovata e mi sa che non la troverò mai.

Ho provato a immaginarmela in vari modi:

Quello che è sicuro è che sarei andato a vivere da solo.

La prima: a 20 anni la macchina dei miei sogni, una macchina potente e veloce (probabilmente rossa, no non una Ferrari), con la testa matta che avevo a quell’età, probabilmente sarei volato fuori strada alla prima curva e non sarei qui a raccontarvelo, oppure sarei seduto dove mi trovo ora ma molto più “incazzato” di quanto lo sono ora, o chissà.

La seconda: Avrei fatto il giro del mondo in bicicletta, fermandomi sicuramente un anno in africa, per poi tornarci perché mi sarebbe venuto il famoso “mal d’africa”.

La terza: Sicuramente sarei stato un fumatore, sigarette, e per chi non lo sapesse ho anche fumato finché le mani me lo hanno permesso e mi piaceva anche. Avrei fumato Lucky strike, le sigarette di Vasco Rossi e se avessi smesso non sarebbe stato per la mia salute, perché credo ci siano altre cose che mangiamo e respiriamo che facciano più male del fumo della sigaretta, ma per il fastidio di fumo che avrei dato agli altri, e il fatto che ne sarei stato schiavo. E comunque se  volete un consiglio non fumate.

La quarta: forse sarei sposato, innamorato follemente della mia donna e avrei dei bambini ne avrei voluti 3… o forse non sarei sposato ma avrei diversi figli da diverse donne, chi lo può sapere? Comunque forse sarebbe stato anche questo il motivo che mi avrebbe fatto smettere di fumare.

Alla fine sono giunto a una conclusione “con i se, i ma e soprattutto con i forse” non si va da nessuna parte, e se sono così non è colpa di nessuno, ne mia, ne dei miei e tanto meno di Dio.

Sono così e non dico di essere contento, ma… Ho 2 genitori, una sorella con il suo compagno, una nipotina che mi vogliono un bene dell’anima, ho zii, cugini e amici che non vedo spesso ma so che nel momento del bisogno ci sono, sono stato in Australia e in California e ho vissuto esperienze belle e meno belle che un uomo “normale” non può vivere.

A quasi 50 anni penso di essere soddisfatto di ciò che ho fatto fin qui…

Volevo ringraziare tutti quelli che mi vogliono e mi hanno voluto bene.

Il Comune di Chiavenna da l’ok

Siamo stati in Comune a Chiavenna per presentare il progetto “Dappertutto” in collaborazione con l’associazione di volontariato tecnici senza barriere e le cooperative Nisida e Grandangolo.

Abbiamo parlato con il vicesindaco del nostro interesse nel promuovere una cultura dell’accesibilità attraverso la sensibilizzazione della popolazione sull’abbatimento delle barriere architettoniche e come primo passo redarre un piano di accessibilità urbana, lavoro che in parte abbiamo già cominciato lo scorso anno visitando e recensendo alcuni luoghi.

Il primo passo per noi è creare una mappa dei luoghi senza barriere architettoniche pubblici ma anche privati di Chiavenna in primis e segnalare i punti non accessibili.

Vi terremo aggiornati su eventuali sviluppi.

Link utili: www.dappertutto.org

http://www.comune.chiavenna.so.it/hh/index.php

http://www.nisida.coop/

http://www.grandangolo.coop/index.php